L’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile trova in Emilia Romagna uno scenario ideale, considerato il ricco e vario patrimonio naturale di cui la regione dispone. Si contano 2 parchi nazionali, 1 parco interregionale, 14 parchi regionali e 14 riserve naturali per un totale di quasi 300.000 ettari, corrispondenti a circa il 13% della superficie regionale. Basta partire da Nord, con le cime del Parco dei 100 Laghi, che arrivano fino a 1.700 metri, per arrivare sulla costa, con le vaste estensioni di zone umide dolci e salmastre del Parco del Delta del Po; passando poi attraverso altre bellezze naturali, come gli splendidi specchi d’acqua di Suviana e Brasimone, nel Parco dei Laghi, e la spettacolare dorsale grigio argenteo del Parco della Vena del Gesso Romagnola.
E non dimentichiamo che in Emilia Romagna i primi Centri di Educazione Ambientale (CEA) hanno cominciato a nascere nella prima metà degli anni '80 (le Università Verdi, il Centro Villa Ghigi, la Fondazione CerviaAmbiente), anche se strutture e attività di questo genere erano già state avviate nel decennio precedente (tra queste il CIREA di Parma, in ambito universitario). Nel 2012 la rete INFEAS regionale conta 37 centri accreditati e un numero importante di progetti e attività portate avanti.
Un territorio, quindi, che ben si caratterizza come destinazione d’eccellenza di viaggi per le scuole che, grazie a personale qualificato, possono sviluppare temi specifici e fare vivere agli studenti un’esperienza in natura di forte impatto e di grande valore educativo.